Martedì 29 ottobre 2024 la comunità del Collegio si è ritrovata per il III incontro culturale di questo anno formativo dal titolo “Le migrazioni come pratiche della speranza”. Nostro ospite è stato il prof. Valerio Petrarca, ordinario di Antropologia culturale all’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Da sempre le migrazioni rappresentano una realtà fondamentale per lo sviluppo delle civiltà. Migrare non significa solo “attraversare frontiere” ma anche intrecciare culture, idee e sogni che possono arricchire la comunità: è una pratica di speranza, un tentativo di realizzare un progetto di vita degno e ricco di opportunità, per sé e per gli altri. Come ha ribadito il prof. Petrarca, le migrazioni hanno a che fare con l’idea che le persone hanno di se stesse. Infatti, più il singolo “divinizza” la sua autonomia più la speranza si riduce alla sua singola vita, conducendo l’uomo a percorrere qualsiasi strada pur di mantenere intatta la sua esistenza. Quando invece “l’io viene trasceso e arriva al noi, anche la speranza cambia”. In effetti, siamo spesso portati a considerare il fenomeno migratorio concentrandoci solo su alcuni aspetti, principalmente economo-politici, “scrivendo e parlando del fenomeno senza parlare mai, realmente, dei migranti”. Invece, la scelta migratoria è molto più di un semplice processo geografico perché “chiama in causa la totalità dei campi in cui le società possono essere osservate, come la lingua, la cultura, il rapporto tra le generazioni e le forme della comunicazione”.
L’incontro si è concluso con un momento di dialogo a partire dalle domande degli alunni, nate anche a seguito di alcuni “cambi di paradigma” che il nostro ospite ha voluto proporci.
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Il prof. Valerio Petrarca si è laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Napoli. Dopo essere stato borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici «Benedetto Croce» ha conseguito un dottorato di ricerca in Etnoantropologia. Ha insegnato in numerose istituzioni accademiche italiane ed estere, come l’Università dell’Aquila, la Scuola di studi superiori in scienze sociali di Parigi. Già coordinatore del Dottorato in Scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche presso l’Ateneo partenopeo, attualmente è professore ordinario di Antropologia culturale nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e membro del Collegio del Dottorato in Storia, Antropologia, Religioni nell’Università di Roma La Sapienza. Dirige la collana «Uomini e Mondi» dell’editore Liguori di Napoli, fondata insieme con Marc Augé, nonché numerose altre collane. Le sue ricerche antropologiche riguardano le culture popolari del Mediterraneo in età moderna e contemporanea; i dinamismi culturali, sociali e religiosi dell’Africa a sud del Sahara, le teorie e la storia delle discipline antropologiche nonché la condizione dei migranti africani in Europa.Numerose sono le sue pubblicazioni su questi temi. Cito in particolare Di Santa Rosalia Vergine palermitana, edito da Sellerio; Pagani e cristiani nell’Africa Nera; Dal Sud al Sud. Dinamismi migratori africani; Migranti africani di Castel Volturno e molti altri contributi.